Eroi moderni: coloro che sottotitolano le serie tv

Vorrei prendere un minuto o forse di più per ringraziare tutti quelli che sottotitolano e caricano le puntate delle serie tv.
Grazie davvero. Siete quelli che mi regalano gioie ogni giorno da almeno 10 anni.
EROI MODERNI.

In riferimento all’articolo de La Stampa su “Siamo i supereroi che sottotitolo le vostre serie tv del cuore”, il documentario dedicato ai nostri eroi, ho voluto approfondire questo argomento perché mi ha sempre incuriosito questo mondo e soprattutto quello che fanno ogni giorno questi traduttori anonimi per noi #telefilmaddicted.

I subbers sono delle persone comuni – come noi d’altronde – che però come Barry Allen ovvero The Flash, nascondono la loro vera identità sotto a dei nickname e ogni giorno dedicano il loro prezioso tempo per sottotitolare le puntate delle nostre serie tv preferite.

Sono studenti universitari che tra un esame e l’altro traducono dall’inglese all’italiano i sottotitoli, sono lavoratori che tra una pausa e l’altra cercano di rendere migliori le nostre vite, sono in realtà semplicemente delle persone comuni che si prestano per il bene della comunità. Perché alla fine siamo tutti legati da un filo comune che sono le serie tv.

Tutto è iniziato nel momento in cui è finita una puntata e nel momento di attesa della prossima che ci ha spinti a cercare altre vie per continuare la visione di una certa serie. Ricordo come se fosse ieri, il giorno in cui ho scoperto questo mondo: era successo quasi 10 anni fa, Italia 1 aveva spostato la programmazione di The Vampire Diaries in seconda serata e non potendolo più seguire per via della scuola, l’ho cercato su internet e da lì mi si è aperto il vaso di pandora. Da quel momento non ho più smesso. Sono seguiti poi Teen Wolf, Prison Break, Once Upon a Time, Breaking Bad, serie tv storiche fino ad arrivare ai giorni d’oggi con This is Us o l’ultima puntata di Grey’s Anatomy.

Alla fine chi è che aveva voglia di aspettare mesi, o addirittura anni, prima di poter vedere la puntata successiva dopo un cliffhanger assurdo in televisione? Ed è qui che intervengono i nostri supereroi che sottotitolano ogni minuto delle nostre amate serie tv e per di più seguendo la programmazione americana, caricando i sottotitoli in meno di 24 ore dalla messa in onda negli Stati Uniti. E’ da qui che nasce questo articolo e la voglia di approfondire il mondo dei nostri amati subbers, uno mondo abbastanza conosciuto ma non troppo. Sappiamo chi sono e quello che fanno per noi, ma oltre a questo:

Chi sono loro? Perché lo fanno? Cosa fanno nella vita?

E per questo vorrei ringraziare coloro che sottotitolano le serie tv per noi, e soprattutto le ragazze che si sono offerte e che hanno risposto alle mie curiosità. Loro sono: Angela di ItalianSubs Addicted, Arianna, Irene e Annalucia di Subspedia e Giorgia di Subscloud. Ogni commuty ha dei diversi ruoli che si possono dividere principalmente in due: traduttori e revisori. “La differenza tra i due ruoli consiste che nel primo caso traduci e sincronizzi, mentre un revisore controlla il lavoro del traduttore sia a livello di sync che di traduzione, e poi rilascia e pubblica i sottotitoli in pagina.”

Le varie community di subbers sono aperti a tutti ma tramite una selezione, infatti ognuno di loro per entrare deve affrontare dei test di traduzione, per poi passare alla fase di training dove dei traduttori esperti spiegano come sincronizzare bene i sottotitoli.

Ma la domanda principale che ci poniamo tutti è: che cosa li spinge a dedicare il loro tempo libero a tradurre gratuitamente in tempi da record?

C’è Angela che lo fa “perché mi piace, tradurre mi rilassa, mi diverte (syncare un po’ meno) e imparo tantissime cose nuove. Quindi dedicarmi ai sottotitoli è un piacevole passatempo, alla stregua del bingewatching. Non me ne vogliate, ma non lo faccio per una questione altruistica!  Poi certo, una volta preso un impegno si mantiene, sia nei confronti degli altri traduttori e revisori sia nei confronti degli utenti che scaricano i sub! Però principalmente è per il puro piacere personale.”

Irene che lo fa “perché mi piace fare sottotitoli e tradurre. Studio traduzione, in particolare audiovisiva, ho già una laurea e un master al riguardo infatti, e tradurre in questo modo mi permette di mantenermi sempre allenata facendo una cosa che amo. Inoltre, mi piace essere di aiuto, in un certo senso, a molte persone. Ogni singolo grazie vale tantissimo.”

E se un giorno smettessero di tradurre?

Annalucia è fiduciosa “continuerò finchè ci riuscirò e finchè lo farò con passione. Al momento non ho la minima intenzione di smettere. E’ un hobby che ho voluto per tanto tempo, e ora che ci sono dentro provo veramente tanta passione per quello che faccio. Se, purtroppo, un giorno non dovessi più avere il tempo o dovesse venire a mancare la passione, solo in quel caso potrei considerare di smettere.”

Come viene diviso il lavoro tra i subbers?

Irene chiarisce che “per ogni serie viene creato dal revisore un team di traduttori, che varia da 4/5 a 7/8 in base alla durata degli episodi e della lunghezza delle basi (ovvero gli script inglesi da cui traduciamo). Quando esce la base dell’episodio, il revisore divide per il numero di traduttori che poi consegnano, entro un orario o una data prestabilita, la propria parte. Il revisore le unisce per creare un unico file, corregge eventuali errori traduttivi o refusi, e poi pubblica i sottotitoli completi.”

Angela aggiunge che “”Il revisore indica poi la versione video su cui lavorare e, se c’è, fornisce la base in inglese divisa tra il numero di traduttori del Team, altrimenti si va a orecchio”. Insomma una sorta di catena di montaggio ben organizzata.

Cosa ne pensa un traduttore dei sottotitoli di Netflix?

A Giorgia non piacciono molto infatti “i sottotitoli italiani di Netflix non li uso mai (se non costretta), perché il fastidio di trovare certi errori o non vederli corrispondere ai dialoghi originali è troppo grande. La sincronizzazione è spesso un disastro, chi non capisce niente di inglese fa prima a guardare il doppiaggio, a volte. Con i sottotitoli inglesi se non altro non possono sbagliare a scriverli.”

Arianna invece dice che “non sono male, penso che anche Netflix abbia le sue linee generali di traduzione da seguire. Per il sync nulla da dire, va benissimo, però alcune volte traducono concetti diversi tagliando anche molte battute. Guardando tutto dico che possono andare bene.”

Poi la domande più difficile del mondo per un telefilm addicted: la serie tv preferita e se hanno la possibilità di tradurla?

Annalucia è una di queste che ha la fortuna di tradurre How to Get Away With Murder “è stata la seconda serie che ho iniziato a tradurre, appena entrata nel gruppo”.

Irene invece risponde che “una delle preferite al momento è Dirk Gently di cui ero revisore. Subito dopo c’è This Is Us. Tradurre con gli occhi gonfi dai pianti non è facile, ma è la mia preferita e si fa quello che si può”.

Arianna preferisce The 100 che “non ho ancora avuto la possibilità in quanto la nuova stagione deve ancora uscire. Mi prenoterò sicuro.”

Io invece sono una di quelle indecise come Giorgia a cui non puoi chiedere la serie tv preferita “Non è umanamente possibile scegliere una serie preferita, ma direi Doctor Who, che noi non traduciamo. Quando ho iniziato, non subbavo nessuna serie che seguivo (cosa che evita gli spoiler), ma mi sono poi innamorata di altre serie di cui vedevo qualche minuto ogni settimana! Il problema è che la lista delle serie da guardare si allunga.”

Ad Angela piacerebbe tradurre Game of Thrones “potrei avere la possibilità di tradurla (anche se c’è un Team consolidato da anni), ma richiede un impegno non indifferente.
I sottotitoli solitamente vengono rilasciati a pochissime ore dalla messa in onda, quindi chi lo traduce fa la nottata, subba e synca in tempi strettissimi! Io ammetto il mio limite… non riuscirei a subbare alle 4 di mattina”.

A volte veramente non prestiamo molta attenzione a tutte queste persone e il lavoro che c’è dietro. Colgo ancora l’occasione per ringraziare tutti i subbers che migliorano le nostre vite ogni giorno.