Little Women è la serie tv della BBC diviso in tre episodi sul romanzo di Louisa May Alcott.
E’ chiaramente impossibile non aver mai sentito parlare di Little Women, Piccole Donne, un romanzo classico della letteratura per l’infanzia del 1868, che ha avuto numerosi adattamenti cinematografici. L’ultima trasposizione è televisiva ed è targata BBC, Little Women è composta da 3 episodi, della lunghezza di poco meno di 1 ora ciascuno.
Little Women è ambientato nel periodo della guerra civile e narra le vicende delle sorelle March: Beth, Jo, Meg ed Amy. Queste giovani donne vivono insieme alla madre Marmee, mentre sono in attesa del ritorno del padre dalla guerra. Le ragazze, sebbene provengano da un ambiente povero, crescono e diventano tutte delle donne responsabili con l’aiuto della saggia madre e del vicino di casa Theodore Laurence.
Nella miniserie le protagoniste sono interpretate da: Maya Hawke (figlia di Uma Thurman ed Ethan Hawke) che è la ribelle Jo, Willa Fitzgerald (Scream) nel ruolo di Meg, Annes Elwy interpreta la timida Beth e Kathryn Newton è invece la frivola Amy. Nel cast ci sono anche nomi noti: Emily Watson come Marmee, la madre delle “piccole donne” e Angela Lansbury (La signora in giallo) come la zia March.
Little Women è la trasposizione di ben due libri: Piccole Donne e Piccole Donne Crescono. E come in ogni adattamento ci sono dei cambiamenti e delle mancanze, ma per come è stato presentato, questa miniserie rimane abbastanza fedele all’opera originaria mostrandoci tutte le scene iconiche dei libri, come le pagine del libro bruciato e l’incidente delle limette.
Il personaggio che più mi è piaciuto è quello della madre che ha sempre supportato le sue ragazze e ha voluto il meglio per tutte loro. Non vorrei fare spoiler – quindi siete stati avvisati – ma Piccole Donne mostra la più grande ingiustizia della letteratura ed ogni volta è sempre un colpo al cuore veder Jo rifiutare Teddy.
La miniserie è piacevole da vedere ma secondo me c’è qualcosa che manca. Dal punto di vista della regia e della fotografia mi ha ricordato molto Anne With an E, che consiglio a sua volta di guardare.
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